Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 5 novembre 2013

Nascita di Leanne O'Sullivan

Mary Alayne Thomas*Falling stars
Ora viene novembre,
tempo della mia nascita, e costole bianche di marea
sradicano il silenzio della baia.

Oggi rompo da pietra a sabbia,
senza madre, mia madre una pietra
che rinsalda la terra e sogna la mia figura.

Mi allungo come una lumaca da un sonno profondo,
la mia carne che assume i suoi caldi tessuti
e mi svolge da questo grembo.

Ascolto e mimo l'alta marea,
apro gli orecchi allo sciacquio di conchiglie,
sali puri che eruttano il mio primo vagito.

Si levano i miei occhi mentre il giorno principia
a prender forma, con la luce lì a versarsi
e una pioggia leggera a cadere e spazzarmi

le palme rigate di muschio. Mi avvio
in questa molle lucentezza,
terra di torba ed aria piena di fucsia.

E' questo il sangue e l'osso di mia madre,
distese d'erba e erbacce - rigogli della sua cute
su cui mi appoggio con le mani e coi ginocchi.

Sentendomi tirare gentilmente dalla sete,
porto la bocca alla cascata d'acqua da una foglia
per gustare la copiosità di gocce fresche.

Scuoto il molle dai rami, le mie membra e i labbri
a muoversi fluentemente, nel modo che una gola piena
impara a muoversi nel suo primo deglutire.

**************

Now comes November,
my birth time, and white ribs of tide
uproot the silence of the bay.

Today I break from stone onto sand,
motherless, my mother a stone
bedding the earth and dreaming my image.

I stretch like a snail from a deep sleep,
my flesh gathering is warm fabrics
and unknitting me from this womb.

I listen and mimic the flood-tide,
oper my ears to the haul of shells,
sheer salts erupting my birth-cry.

My eyes lift as the day begins
to shape itself, light being emptied
into it as a soft fall of rain sweeps

my moss-lined palms. I tread
into this soaked brightness,
bogland and the air full of fuchsia.

This is the blood and bone of my mother,
sheets of grass and weed - all her flushing skins
I lean on with my hands and knees.

Feeling a thirst gently pull
I bring my mouth to the fall of water
from a leaf to taste the cool, plentiful drops.

I shake the drench from branches, my limbs
and lips moving fluently, the way a full throat
learns to move for its earliest swallowing.

2 commenti:

Rose ha detto...

Un'Ondina, o una delle ninfe dei boschi. Ci trovo qualcosa di D'Annunzio, non so come... forse il fare se stessi natura.

Buonanotte e buon domani!

Francesca Vicedomini ha detto...

Giovane poetessa credo del 1983, ma con dei trascorsi ospedalieri per anoressia se ho letto con attenzione, quindi un'anima esposta al dolore.