Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 4 novembre 2013

Voce di vedetta morta di Clemente Rebora

Jules Joseph Lefebvre 
C'è un corpo in poltiglia
con crespe di faccia, affiorante
sul lezzo dell'aria sbranata.
Frode la terra.
Forsennato non piango:
Affar di chi può e del fango.
Però se ritorni
tu uomo, di guerra
a chi ignora non dire;
non dire la cosa, ove l'uomo
e la vita s'intendono ancora.
Ma afferra la donna
una notte dopo un gorgo di baci,
se tornare potrai;
soffiale che nulla nel mondo
redimerà cio ch'è perso
di noi, i putrefatti di qui; stringile il cuore a strozzarla:
e se t'ama, lo capirai nella vita
più tardi, o giammai.
************
Il 4 novembre del 1918 fu firmato
l'Armistizio che mise fine a una inutile e spaventosa guerra
che portò solo lacrime e miseria.
A tutti i ragazzi morti e alle loro famiglie.

4 commenti:

Rose ha detto...

Straziante.

E meno male che l'armistizio ci fu, se no quanti altri sarebbero morti, poveri uomini.

Buona serata. Qui è un burubum di tuoni che promette un acquazzone coi controfiocchi.

Francesca Vicedomini ha detto...

Tragedia inaudita!
Qui il caldo relativo continua, ancora non abbiamo acceso i termosifoni...

Rose ha detto...

Sì, infatti si sta ancora bene... speriamo che duri l'autunno mite!

Rose ha detto...

Sì, ho letto anch'io! ho comprato oggi la rivista. ;) È una ragazza irlandese bionda che scrive bellissime poesie.