George Inness/Summer/1891 |
Errai nell'oblio della valle
tra ciuffi di stipe fiorite,
tra quercie rigonfie di galle;
tra ciuffi di stipe fiorite,
tra quercie rigonfie di galle;
errai nella macchia più sola,
per dove tra foglie marcite
spuntava l'azzurra vïola;
per dove tra foglie marcite
spuntava l'azzurra vïola;
errai per i botri solinghi:
la cincia vedeva dai pini:
sbuffava i suoi piccoli ringhi
argentini.
la cincia vedeva dai pini:
sbuffava i suoi piccoli ringhi
argentini.
Io siedo invisibile e solo
tra monti e foreste: la sera
non freme d'un grido, d'un volo.
tra monti e foreste: la sera
non freme d'un grido, d'un volo.
Io siedo invisibile e fosco;
ma un cantico di capinera
si leva dal tacito bosco.
ma un cantico di capinera
si leva dal tacito bosco.
E il cantico all'ombre segrete
per dove invisibile io siedo,
con voce di flauto ripete,
Io ti vedo!
per dove invisibile io siedo,
con voce di flauto ripete,
Io ti vedo!
(In campagna/Myricae)
2 commenti:
Oggi ho letto "macchina" invece di "macchia" (comunque meglio del lapsus di ieri!), ma il paesaggio mi ha subito reinstradata.
Varietà di stipe e significato di bótro.
E qui quello che Giovanni ascolta credendo di non essere visto.
Buon martedillo a tutti.
Rose, se posso dirtelo..sei impagabile!!!
Buon mercoledì
Posta un commento