Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 26 gennaio 2012

Blues del profugo di Wystan Hugh Auden

Otto Dix*My parents*1924
Diciamo che questa città ha dieci milioni d'anime,
alcune abitano in ville, altre in tuguri:
eppure non c'è posto per noi, mia cara, non c'è posto
per noi.
Una volta avevamo una terra, la credevamo bella,
cerca nell'atlante e la troverai:
non possiamo andarci adesso, mia cara, non possiamo
andarci adesso.
Nel cimitero del paese cresce un vecchio tasso,
ogni primavera fiorisce tutto:
fiorire non sanno i vecchi passaporti, mia cara, fiorire
non sanno i vecchi passaporti.
Il console ha battuto il pugno sul tavolo e ha detto:
" Se non avete un passaporto siete ufficialmente morti ":
ma noi siamo ancora vivi, mia cara, siamo ancora vivi.
Mi sono rivolto a un patronato; mi hanno fatto sedere;
mi hanno gentilmente chiesto di tornare l'anno prossimo:
ma oggi dove andremo, mia cara, oggi dove andremo?
Sono andato a una riunione; l'oratore s'è alzato e ha
detto:
" Se li facciamo entrare, ci fregano il pane quotidiano";
parlava di te e me, mia cara, parlava di te e me.
Mi è parso di sentire il rombo del tuono nel cielo;
era Hitler sull'Europa che diceva:  "Devono morire";
oh, pensava a noi, mia cara, oh sì, pensava a noi.
Ho visto un cagnolino in una giacca chiusa da uno spillo,
ho visto una porta aperta e un gatto entrare:
ma non erano ebrei tedeschi, mia cara, non erano ebrei
tedeschi.
Ho passeggiato per il porto e mi sono fermato sul molo,
ho visto i pesci nuotare come se fossero liberi:
a soli tre metri da me, mia cara, a soli tre metri.
Ho attraversato un bosco, ho visto gli uccelli sugli alberi;
non conoscevano politicanti e cantavano a piacere:
non erano gli uomini, mia cara, non erano gli uomini.
Ho sognato un palazzo di mille piani,
con mille finestre e mille porte;
non una era nostra, mia cara, non una era nostra.
Stavo su una grande pianura sotto la neve;
diecimila soldati marciavano avanti e indietro:
cercavano te e me, mia cara, cercavano te e me."
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REFUGEE BLUES
Says this city has ten million souls
Some are living in mansions, some are living in holes:
Yet there's no place for us, my dear, yet there's no place
for us.
Once we had a country and we thought it fair,
Look in the atlas and you'll find it there:
We cannot go there now, my dear, we cannot go there
now.
In the village churchyard there grows an old yew,
Every spring it blossom anew:
Old passport can't do that, my dear, old passports can't
do that.
The consul banged the table and said:
"If you've got no passport you're officially dead";
But we are still alive, my dear, but we are still alive.
Went to a commitee; they offered me a chair;
Asked me politely to return next year:
But where shall we go to-day, my dear, but where shall
we go to-day?
Came to a public meeting; the speaker got up and said:
"If we let them in, they will steal our daily bread";
He was talking of you and me, my dear, he was talking
of you and me.
Thought I heard the thunder rumbling in the sky;
It was Hitler over Europe, saying:"They must die";
O we were in his mind, my dear, O we were in his mind.
Saw a poodle in a jacket fastened with a pin,
Saw a door opened and a cat in:
But they weren't German Jews, my dear, but they weren't
German Jews.
Went down the harbour and stood upon the quay,
Saw the fish swimming as if they were free:
Only ten feet away,my dear, only ten feet away.
Walked through a wood, saw the birds in the trees;
They had no politicians and sang at their ease:
They weren't the human race, my dear, they weren't
the human race.
Dreamed I saw a building with a thousand floors,
A thousand windows and a thousand doors;
Not one of them was ours, my dear, not one of them
was ours.
Stood on a great plain in the falling snow;
Ten thousand soldiers marched to and fro:
Looking for you and me, my dear, looking for you and
me.
(Lighter Poems*Ballate, canzoni, blues e altri versi)

5 commenti:

Rose ha detto...

In ricordo dei sommersi e dei salvati.

Grazie.

Francesca Vicedomini ha detto...

Di tutti di tutti, anche quelli odierni.

Francesca Vicedomini ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Rose ha detto...

Mi erano sfuggiti i genitori di Otto Dix. Per fortuna me ne sono accorta.

Buon venerdì.

Francesca Vicedomini ha detto...

...che non era ebreo, ma fu considerato un pittore degenerato dal nazismo!