Tamara De Lempicka |
Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre -
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro -
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
20 marzo 1950
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre -
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro -
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
20 marzo 1950
3 commenti:
Poesia delicata e toccante, questa di Pavese.
Grazie Francesca,
Lara
Sembra di percepire il respiro di lei (è una lei, non può essere che una lei).
Grazie.
Stiamo entrando in primavera!
é bello leggerla respirando la campagna nuova coi fiori dell'alba
RAFHAEL ARTHUR LIGUORO
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