Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 21 marzo 2012

Oggi ventuno marzo di Salvatore Quasimodo

Georgios Iakovidis/Spring
Oggi ventuno marzo entra l’Ariete
nell’equinozio e picchia la sua
testa maschia contro alberi e rocce,
e tu amore stacchi
ai suoi colpi il vento d’inverno
dal tuo orecchio inclinato
sull’ultima mia parola. Galleggia
la prima schiuma sulle piante, pallida
quasi verde e non rifiuta
l’avvertimento. E la notizia corre
ai gabbiani che s’incontrano
fra gli arcobaleni: spuntano
scrosciando il loro linguaggio
di spruzzi che rintoccano
nelle grotte. Tu copri il loro grido
al mio fianco, apri il ponte
fra noi e le raffiche
che la natura prepara sottoterra
in un lampo privo di saggezza,
oltrepassi la spinta dei germogli.
Ora la primavera non ci basta.

4 commenti:

Rose ha detto...

Qualcosa dirompe e rende insignificanti i pur significativi avvertimenti della natura. Qualcosa che sale dalla terra profonda e che si aggrappa ad essa materialmente per potersi fare solo essere.

Buon 21 Marzo, buona primavera, buon San Benedetto e buone rondini a tutti.

viola ha detto...

Splendida questa poesia di Quasimodo.. con quale forza arriva la Primavera..
a tutti quanti di cuore una Buona Primavera, un fiore nuovo da veder spuntare, un cielo chiaro ancora a tarda sera, tanta meraviglia e stupore:)

Anonimo ha detto...

Primavera brilla nell'aria
RAFHAEL ARTHUR LIGUORO

Francesca Vicedomini ha detto...

Buona primavera a tutti!