Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 23 marzo 2012

Rondò VI di Gabriele D'Annunzio


Giovanni Boldini*Madame Doyen
Quante volte, in su' mattini
chiari e tiepidi, io l'aspetto!
Ella ancóra ne 'l suo letto
ride ai sogni matutini.
Su la piazza Barberini
s'apre il ciel, zaffiro schietto.
Il Tritone de 'l Bernini
leva il candido suo getto.
I nudi olmi a' Cappuccini
metton già qualche rametto:
senton giugnere il diletto
de' meriggi marzolini.
Come il cuor balzami in petto
se colei vedo, che aspetto,
in su' tiepidi mattini!
(La Chimera~1889)

4 commenti:

Rose ha detto...

Eh... le fa la ronda con un rondò. ;)

Un saluto affettuoso.

Paola ha detto...

SOno stata attratta dal ritratto di Lynch... sto rifacendo un altro suo ritratto di giovane donna coi fiori nei capelli, e anche questo che hai postato mi era piaciuto.. e poi naturalmente ti ho letta: ed è una poesia che non conoscevo.
Ciao, buon fine settimana

Francesca Vicedomini ha detto...

Spero li vedremo cara Paola!
Buona primavera!

Francesca Vicedomini ha detto...

Ehi, Rose, non mi ero certo dimenticata, solo una momentanea distrazione....