Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 7 aprile 2011

Anniversario di Fausto Maria Martini

Will Pogany
Sette d'Aprile! Giorno di partenza,
mattino desolato e pien di sole,
con ripetuti addii senza parole
eppoi la lunga mia convalescenza!
Malato ero di te! Che brutto male!
Per consolare l'ultima mia sera
suonasti al pianoforte una preghiera
del Gounod...E suonasti quasi male!
Ma non eri commossa come me!
Oggi, non t'amo più, nè, certo, m'ami
tu, che nelle tue lettere, non chiami
il cittadino al tuo paese, a te...
Pur son rimaste dentro il cuore l'onde
dè tuoi canti, e i ricordi offusca il velo
del tempo..."Quante stelle stanno in cielo
tanti baci vò dar!" Notti gioconde!
Notti di stelle, quando il timo odora,
e si va stretti, perchè un poco fa
freddo, e se l'uno canta, egli ben sa
che il viso dell'amante trascolora...
"Bambina bionda" cantano per via,
e si va stretti perchè s'ha paura
d'ogni ombra incerta nella massa scura.
"Come farò a salvar l'anima mia?"
L'anima mia somiglia, vedi, al coro
d'una chiesetta, che, se pure tace,
piena è di canti in sua mistica pace,
e sta Maria sopra uno sfondo d'oro!
Ma, non ch'io t'ami! Pure, se potessi,
mi sarebbe assai caro ritornare
al tuo paese, forse, per parlare
di cose serie prima che ridessi...
Chè, se tu ne ridessi, ecco, a ginocchi
ti pregherei per una gioia breve:
solo per darci un bacio così lieve
come fanno le palpebre con gli occhi...
(Poesie Provinciali)

6 commenti:

Rose ha detto...

Grazie a Francesca che ha postato una cosina piacevole e originale, e grazie anche a Veronica per il suo aprile aperto a cose nuove.

E buon sole.

Gianrico Gualtieri ha detto...

In questo periodo mi sovviene un aneddoto che raccontava mio zio, medico generico a Napoli. Faceva visite a domicilio in caso d'urgenza, e una volta la moglie di un paziente lo aveva chiamato dicendo che il marito stava molto male, e che doveva correre lì perchè era gravissimo, si sentiva morire... mio zio corse e una volta arrivato lì, la moglie del paziente gli disse : "dottore, ha preso un'aspirina e si è messo a letto...". Ho notato che nella vita accade sovente la stessa cosa, di gente che muore senza te e poi ha preso un'aspirina e si è messa a letto.
Gianrico-Diogene augura una buona giornata a tutti, qui c'è il sole e fa caldo...

Gujil ha detto...

Grazie,

Veronica l'ho letto e mi sono commosso.
Il conto della sabbia si perde tra le rocce di città morte da tempo e i dottori di Smirne non hanno più magici rimedi.
Un abbraccio

Gujil

Gianrico Gualtieri ha detto...

Veronica: la stessa persona che si è comportata così, diceva "a forza di esperienze, le speranze diminuiscono"... e se diminuiscono per lei che in fondo è un'insensibile, figuriamoci per me... inoltre ho dieci anni più di lei. Inoltre ho avuto una vita difficile da ogni punto di vista, sono padre di un bambino autistico, tanto per dirne una...
Sono stanco. Ho lottato e ho creduto ma ora sono stanco.
Auguro a chi può salvarsi di salvarsi e godere in questa vita di un riflesso dell'eternità che ci è promessa.

Francesca Vicedomini ha detto...

I vostri commenti mi fanno molto piacere, a volte sento quanto sono piccola di fronte alle vostre esperienze. Un abbraccio a tutti.
Siete persone in gamba! Davvero!
Buon inizio di w.e.

Gianrico Gualtieri ha detto...

Un abbraccio a te Francesca, vera signora e perfetta padrona di casa. Grazie.