Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 22 aprile 2011

Venerdì Santo di Fausto Maria Martini

Diego Velazquez/1632
Nulla, credi, è più dolce per i nostri
occhi di questo giorno senza sole,
con i monti velati di viole
perché la primavera non si mostri...
Venerdì Santo! E ieri sera tu
ti rimendavi quest'abito, tutto
grigio, un abito come a mezzo lutto
per la morte del povero Gesù...
Traevi dalla tua cassa di noce
qualche grigio merletto secolare:
così vestita, accoglierà l'altare
la buona amante con le mani in croce...
Prega per me, prega per te, pel nostro amore,
per nostra cristiana tenerezza,
per la casa malata di tristezza,
e per il grigio Venerdì che muore:
Venerdì Santo, entrato in agonia,
non ha la sua campana che lo pianga...
come un mendico, cui nulla rimanga,
rassegnato si muore sulla via...
Prega, e ricorda nella tua preghiera
tutte le cose che ci lasceranno:
anche il ramo d'olivo che l'altr'anno
ci donò, per la Pasqua, Primavera.
Quante volte l'olivo benedetto
vide noi moribondi nel piacere,
e vide le nostre due anime, in nere
vesti, per noi pregare a capo al letto!
E pregavamo, come se morisse
qualcuno: un poco, sempre, morivamo:
Ma sempre sull'aurora nuova, il ramo
d'olivo i lieti amanti benedisse!
Ora col nuovo tu lo cambierai:
anche devi pregare per gli specchi
velati, per i libri, per i vecchi
abiti che tu più non vestirai...
E' sera: un riso labile si perde
sulle tue labbra, mentre t'inginocchi:
io guardo, dietro la veletta, gli occhi...
due perle nere in una rete verde.

7 commenti:

Rose ha detto...

Il giorno più oscuro. Lo sfondo nero nel Velásquez, l'abisso, la fine, il trionfo delle tenebre.

La disperazione e la terrena angoscia che sconvolgono anche Cristo (quel grido), l'unico al mondo a non dover disperare.

Ma che bella la tua foto, Francesca: dove sei?

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Rose, è la Pieve Romanica di Villanova di San Bonifacio (Verona), del 1300. Ho pensato di fotografarla prima che un terremoto se la inghiotta (visto come risolvono i crolli di Pompei...)Buon venerdì santo cara. A domani.

Rose ha detto...

dopo che i Giudei ebbero crocifisso Gesù

Rose ha detto...

Avevo inviato un commento... ed è scomparso! 0_0

Rose ha detto...

Ringraziavo Francesca per aver salvato un'opera d'arte e allegavo il Tenebrae factae sunt di Johann Michael Haydn (1737-1806), il fratello minore di Franz Joseph Haydn.

Tenebrae factae sunt
cum crucifixissent Jesum Judaei
et circam horam nonam
exclamavit Jesus voce magna:
"Deus meus, ut quid me dereliquisti?"
Et inclinato capite emisit spiritum.
Exclamans Jesus voce magna ait:
"Pater, in manus tuas commendo spiritum meum".
Et inclinato capite emisit spiritum.

[Si fecero le tenebre
dopo che i Giudei ebbero crocifisso Gesù,
e verso l'ora nona
Gesù a gran voce esclamò:
"Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
E, chinato il capo, spirà
Disse Gesù esclamando a gran voce:
"Padre, nelle tue mani affido il mio spirito".
E, chinato il capo, spirò.
]

Francesca Vicedomini ha detto...

Rose, grazie per la fiducia! In realtà questa antica pieve è in mezzo tra l'autostrada Serenissima e la provinciale Vicenza Verona. Si trova in una zona diventata completamente industriale. Sei in macchina in mezzo a orribili capannoni e improvvisamente dietro la curva c'è questo piccolo gioiello. A forza di passarci ho deciso di fotografare.
Non riesco ad accedere al tuo link. Buon sabato intanto. Grazie!

Rose ha detto...

Che tu abbia notato e fotografato una bella Pieve in una zona industriale ti rende ancora più merito, Francesca! :)

Per il link, vediamo se questo funziona... :I C'è un po' di riverbero, ma è ben cantato. Da Westminster Abbey!