Pablo Picasso*Satiri e capre*1959 |
L’uomo pallido, va lungo aiuole fiorite,
Con il sigaro ai denti vestito di nero:
l’Uomo pallido ripensa ai fiori delle Tuileries
- E a volte l'occhio scialbo ha uno sguardo ardente…
Ebbro, è l'Imperatore, per i vent’anni d’orgia!
Si era detto: “Sulla Libertà voglio soffiare
Delicatamente, come su una candela!”
Delicatamente, come su una candela!”
La libertà rivive! Lui si sente sfiancato!
Prigioniero. – Oh! quael nome sulle labbra mute
Trasale? Qual rimpianto implacabile lo morde?
Trasale? Qual rimpianto implacabile lo morde?
Non lo sapremo. L’Imperatore ha l’occhio spento.
Ripensa forse al Compare occhialuto…Come
in quelle serate di Saint-Cloud, guarda filare
Dal sigaro acceso una nuvoletta azzurra.
Rages de Césars
L'Homme pâle, le long des pelouses fleuries,
Chemine, en habit noir, et le cigare aux dents :
L'Homme pâle repense aux fleurs des Tuileries
- Et parfois son oeil terne a des regards ardents...
Car l'Empereur est soûl de ses vingt ans d'orgie !
Il s'était dit : "Je vais souffler la Liberté
Bien délicatement, ainsi qu'une bougie !
La liberté revit ! Il se sent éreinté ! Il est pris. -
Oh ! quel nom sur ses lèvres muettes
Tressaille ? Quel regret implacable le mord ?
On ne le saura pas. L'Empereur a l'oeil mort.
Il repense peut-être au Compère en lunettes...
- Et regarde filer de son cigare en feu,
Comme aux soirs de Saint-Cloud, un fin nuage bleu.
3 commenti:
Grazie Daniela! ;)
Un Picasso del periodo rosa, credo... e anche se no, come può non essere rosa questo periodo, sia pure nella sua difficoltà?
Suoniamo con la capra e balliamo con il satiro (questo è un satiro perbene)!
Grazie a Francesca e a Rimbaud, che inquadra magistralmente la situazione.
il nostro era un satiretto patetico, e penosi sono quelli che gli gravitano intorno e ancora lo difendono...
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