Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 6 novembre 2010

Canzone d'Autunno di Federico Garcia Lorca

Rolf Armstrong/1933
Oggi ho nel cuore
un vago tremolio di stelle
ma il mio sentiero si perde
nell'anima della nebbia.
La luce mi tronca le ali
e il dolore della mia tristezza
bagna i ricordi
alla fonte dell'idea.
Tutte le rose sono bianche,
bianche come la mia pena,
e non sono rose bianche,
è scesa la neve su di loro.
Prima ebbero l'arcobaleno.
E nevica anche sulla mia anima.
La neve dell'anima
ha fiocchi di baci
e scene calate nell'ombra
o nella luce di chi le pensa.
La neve cade dalle rose,
ma quella dell'anima rimane
e gli artigli del tempo
ne fanno un sudario.
La neve si scioglierà
quando verrà la morte?
O avremo altra neve
e altre rose piú perfette?
Sarà con noi la pace
come c'insegna Cristo?
O forse il problema
non sarà mai risolto?
Ma se c'inganna l'amore?
Cosa sosterrà la nostra vita
se il crepuscolo ci affonda
nella vera scienza
del Bene che chi sa se esiste
e del Male che incombe alle spalle?
Se muore la speranza
e risorge la Babele,
quale torcia farà luce
sulle strade in Terra?
Se l'azzurro è un sogno,
dove mai finirà l'innocenza?
Cosa mai sarà il cuore
se l'Amore non ha frecce?
Se la morte è la morte,
dove finiranno mai i poeti
e le cose addormentate
che nessuno più ricorda?
Oh sole di tante speranze!
Acqua chiara! Luna nuova!
Cuori dei bambini!
Anime rudi delle pietre!
Oggi ho nel cuore
un vago tremolio di stelle
e tutte le rose sono bianche
bianche come la mia pena.
(Granada, novembre 1918)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa poesia mi ha spalancato l'anima sul mio dolore che oggi è di neve
Io lo so che cosa significa sentirsi posarsi la neve sull'anima. L'ho provato. questo è un mio autunno:

Un dito del sole
giocando tra i rami
buca,
con un timido fascio di luce
la volta livida su fronde sopite.
Aria bagnata
di vetro grigio
sospesa
greve su foglie accese
Così,
rosso e silente
scorre l’autunno.
Fragile crepitio del mio passaggio

Veronica ha detto...

scusa Francesca, il post è mio. Detesto nascondere la mia identità, ma è che non sono "tecnologica" e spesso sbaglio a dare i comandi giusti al p.c.
Veronica

Francesca Vicedomini ha detto...

Ciao cara Veronica, l'avevo capito comunque che eri tu, dopo l'autunno e l'inverno viene sempre la primavera, dobbiamo sperarci no?
Un abbraccio.