Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 27 novembre 2010

Margaret Fuller Slack di Edgar Lee Masters

Anna Hanska Mniszech/Jean Gigoux/1853 Sarei stata grande come George Eliot
ma il destino non volle.
Guardate il ritratto che mi fece Penniwit,
col mento appoggiato alla mano e gli occhi fondi-
e grigi, e indaganti lontano.
Ma c'era il vecchio, l'eterno problema:
celibato, matrimonio o impudicizia?
Venne il ricco esercente John Slack,
con la promessa che avrei potuto scrivere a mio agio,
e io lo sposai, misi al mondo otto figli,
e non ebbi più tempo per scrivere.
Per me, comunque, era tutto finito
quando l'ago mi trafisse la mano
mentre lavavo i panni del bambino,
e morii di tetano, un'ironica morte.
Anime ambiziose, ascoltate
il sesso è la rovina della vita!

3 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Poi per fortuna è arrivata la pillola, ma sembra che per le donne non sia bastata....

Rose ha detto...

Purtroppo è vero. L'emancipazione non si conquista con una pillola - sia pure necessaria liberatoria - ma è il risultato di un lungo e duro lavoro su se stesse e sul mondo.
Hai trovato persino il ritratto di Margaret, Francesca: Edgar può essere orgoglioso di te!

Buon weekend. Qui per ora soleggiato e gelido.

Francesca Vicedomini ha detto...

Non è Margaret come vedi, nessuna di tutte le Margaret che ho hanno la mano sul mento...oggi freddo e neve o pioggia???
Buona domenica Rose!