Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 24 aprile 2011

Freddissima resurrezione di Giovanni Raboni

David Caspar Friedrich/Mattino di Pasqua
Freddissima resurrezione, da
anni non è così: sui bastioni stenta,
torna clandestina la novità
delle gemme, un'immensa, macilenta
spoglia dilaga, copre la città
anche se già il crepuscolo s'inventa
con loschi bagliori un'eternità
senza gloria. Non più della perenta
pelle in cui vive, da cui sguscerà
per vivere la serpe è questo niente
che ci separa, aria da foglie, gente
che aspetta pallidamente di qua
e di là d'una lapide, i non morti
ancora dai non ancora risorti
(Ogni terzo pensiero-1932)

3 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Rose per il Tenebrae, davvero commovente.
Faccio mie le parole di Veronica:
Oggi siete tutti idealmente seduti alla mia tavola, a godere della reciproca compagnia, carissimi amici dell'anima.
Buona Pasqua a tutti voi!

Gianrico Gualtieri ha detto...

Una forza che si disperde ma che a tratti sembra raccogliersi, concentrarsi... una pienezza una beatitudine sempre di là da venire, ecco qui ora, quasi, eccola arriva... ma sempre una distanza un'inedia un'inezia e la pienezza è o non è, tertium non datur.

Ecco tutto è riunito e sembra compiersi, nel lento camminare, nel vocìo della gente, nell'acqua del canale che scorre là, sotto i rami... tutto è verde e promessa di speranza, eppure io non risorgo, né risorgerò. Conclusus sum neque egredior.
Tu, Terra promessa, complemento indispensabile della mia pienezza, Tu sei lontana.
Questa realtà non mantiene mai le sue promesse.

Rose ha detto...

Sono contenta che ti sia piaciuto il Tenebrae, Francesca!

Buona sera di Pasqua: è stata una giornata piena di tante cose, e molte belle.

La poesia sembra scritta oggi per oggi.

Vi abbraccio con affetto.