Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 25 aprile 2011

Tu non sai le colline di Cesare Pavese

Bocklin/Deposizione
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l'arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
e il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.
“La terra e la morte”, 9 novembre 1945.

2 commenti:

Rose ha detto...

Nomi che si sono perduti. Poi, quel nome rimasto.
Su tutto, uno sguardo di donna: la terra che seppellisce, la madre che lascia liberi i suoi figli adulti, la compagna che conforta, la morte che attende.

Buon 25 aprile.

Francesca Vicedomini ha detto...

Buon 25 aprile a tutti e un grazie a chi si è sacrificato. Never forget dicevano i soldati americani quando uscivano dai lager....