Mikhail Nesterov/Ekaterina Nesterova/1905
C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia...
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.
Pietroburgo, maggio 1915
(Stormo bianco)
3 commenti:
Sì, al di là della gente
ti cerco.
Non nel tuo nome, se lo dicono,
non nella tua immagine, se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.
Al di là di te ti cerco
Non nel tuo specchio e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
ciò che mi sta palpitando
con sangue mio nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.
E per trovarti, cessare
di vivere in te, e in me,
e negli altri.
Vivere ormai di là da tutto,
sull’altra sponda di tutto
- per trovarti -
come fosse morire.
Pedro Salinas
Il nucleo di noi stessi, che, tolto tutto, resta come rappresentazione della nostra essenza.
Inviolabile, inalienabile se non alienandosi, resiliente.
La nostra parte divina.
Veronica, nessun blogger purtroppo si è mai salvato dai troll: anche Francesca ogni tanto subisce sgradite incursioni... fai bene a infischiartene.
Buon venerdì vespertino!
Grazie per Salinas Gianrico, buon sabato maggiolino a Rose e Veronica e a tutti certamente!
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