quello che l'era appena rilevato
e per andà non può essere andato
che nel punto più brutto indifeso.
E per restà non può esser restato
che dove tronca vita le granate
e quando ànno finito di troncare
scendono le valanghe a sotterrare.
E se non scrive, è che vuol ritornare
e queste notti è camminato camminato
per chiedere una muta* alla sua mare:
la muta era ben pronta al davanzale
e alla finestra mare l'ha aspettato.
L'ha aspettato infino alla mattina
quando squilla la tromba repentina
e alla sua casa non può più rivare*.
Hanno preso il suo figliolo alla mare.
****
Hanno preso il suo tosàt,* ànno preso
quel ch'era così tanto delicato
si ritrova lontano trasportato
nel bastimento sopra l'acqua acceso.
Di giorno il bastimento le cammina
ma nella notte è sempre arrestato
e tutte l'acque bussan per entrare
dove il suo tosatèl* sta addormentato.
Hanno preso il suo tosàt alla mare.
****
Hanno preso il suo omo, ànno preso
quello che la doveva accompagnare
che avea giurato davanti all'altare
di non lasciarla sola a questo peso.
"Lui coi suoi bòcia* è contento di andare"
Non si è quasi voltato a salutare.
Ma hanno preso il suo omo alla mare.
****
E la mattina si è levata a solo
e à messo tutte le sue filigrane
à beverato le sue armente chiare
à steso tutti i suoi panni a asciugare
à agganciato il più grande suo paiolo
à apparecchiato il più bel fuoco acceso
e dopo si è seduta al focolare:
...Anche se tornano non si può più alzare
ànno preso, ànno preso anche la mare...
1917, Parrocchia di Sargnano
* Mare-Madre
Muta-Cambio dei vestiti domenicale
Rivare-Arrivare
Tosàt e tosatèl-ragazzo
Bòcia-ragazzi
(In ritardo, ma con affetto alle mamme.
Ciao carissima...)
1 commento:
Grazie a Francesca per averci ricordato Jahier con questa poesia, e grazie per la traduzione dei termini dialettali.
Vento di maggio. Buena semana.
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