fedelmente, senza tacere
particolare alcuno, l’evidenza dei vivi.
Ma non dimenticare che vedere non è
sapere, né potere, bensì ridicolo
un altro voler essere che te.
Nel sotto e nel soprammondo s’allacciano
complicità di visceri, saettando occhiate
d’accordi. E gli astanti s’affacciano
al limbo delle intermedie balaustre:
applaudono, compiangono entrambi i sensi
del sublime – l’infame, l’illustre.
Inoltre metti in versi che morire
è possibile più che nascere
e in ogni caso l’essere è più del dire.
6 commenti:
Qualcuno ha detto che se muoiono i poeti possono cadere anche le cattedrali. Buon sonno Giovanni!
molto piacevole passare da questo blog...un saluto
cerca nel cuore,
più giù,
più profondo
lì troverai
il poeta che cerchi
Gujil
"Vita è l'ardua parola,
è l'esercizio amaro
del pensiero,
la calma piatta
di una violenza oscena."
Très beau, merci Francesca, bonne journée...
Era importante ricordare Giovanni Giudici, e ringrazio Francesca per averlo fatto con questo splendore di poesia.
Grazie a voi amici, che mi onorate con la vostra presenza!
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