Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 3 maggio 2011

Dove stanno bene i fiori di Corrado Govoni

Frederick Childe Hassam/1891
I ciclami, nei chiostri di marmo.
Le ortensie, nelle rosse Certose.
Le margherite, nei prati.
Le viole, tra le foglie secche lungo i fossi.
La malva, nelle pentole dei poveri, alle finestre.
Gli oleandri, nei vestiboli dei ricchi.
Le rose, dentro gli orti di campagna.
I tuberosi, nei giardini dei collegi.
Le aquilegie, nei cortili dei castelli antichi.
Le ninfèe, come bianche lavandaie, sotto i ponti.
Gli edelvai, vicino ai nidi delle aquile.
I convolvoli, nelle siepi delle strade.
I glicini, sui ruderi.
L’edera, come una decorazione verde
intorno agli alberi veterani.
I gigli, sugli altari e in processione.
Le orchidee, simili ad aborti, nei bicchieri.
Le azalèe, nelle chiese protestanti.
Le camelie, nei vasi di maiolica sulle scale.
I narcisi, davanti agli specchi.
I garofani rossi, nella bocca delle amanti.
I crisantemi, sulle tombe e nelle tavole.
I pensè, come maschere curiose alle finestre.
I papaveri, nel frumento.
I begliuomini dai fiori ascellari
simili ad arlecchini, negli orti delle zitelle.
Le violacciocche, lungo i viali delle passeggiate.
I semprevivi, nelle camere dei malati e davanti ai santi.
I gelsomini, alle finestre degli ospedali.
I funghi, nei boschi umidi
nelle travi marcite
e nell’anima mia.

4 commenti:

Gianrico Gualtieri ha detto...

"E allora il rifugio del fiore.
Del fiore che è mito recente,
leggenda in disuso

I fiori sono forme in recessione
nello spazio
sono globi trasparenti
costellati d'oro"

(1989?)

Rose ha detto...

Non ho fatto che chiedermi come mai Govoni abbia dato certe collocazioni a certi fiori: alcune sono scontate, certe altre mi incuriosiscono oltremodo.
Per esempio, le azalee nelle chiese protestanti... forse perché queste piante amano i suoli acidi, comuni in molte parti del Nord Europa, dove si sono sviluppate varie dottrine protestanti. O forse semplicemente perché ci stanno bene.
Le pansè... è vero che sembrano maschere: guardate qui!
Sui gelsomini sono poco d'accordo: per me sono fiori sensuali, da alcova.
I convolvoli blu mi ricordano certe strade di Lisbona, racchiuse tra vecchie case ed edifici in rovina. Fiorivano con vigore, come se volessero far rivivere le pietre.
D'accordo con Veronica, sui funghi come rappresentanti di una parte nascosta dell'anima.
Naturalmente a me, in qualità di zitella, spettano i begliuomini! ;)

Un abbraccio a tutti e buon martedì.

Francesca Vicedomini ha detto...

Veronica sono io a ringraziarti.
Ardea perchè non farne un libro???
Rose, grazie per le foto, effettivamente mi chiedevo come fossero certi fiori...il sostantivo zitella,è oscurantista e misogino, non racconta la verità sulle donne!
I begliuomini li voglio anch'io!

Gianrico Gualtieri ha detto...

Francesca, un libro... ci penserò. Resterà poi da trovare un editore interessato...
Buona giornata!