su tempo e gravità: passare
senza lasciare tracce, senza
proiettare ombra
sui muri…
Forse - con la rinuncia
prendere? Cancellarsi da ogni specchio?
Come Lermontov al Caucaso, insinuarsi
senza turbare le montagne.
E, forse, unico diletto: con le dita
di Bach sfiorare l’organo
senza turbare l’eco.
Disfarsi senza lasciare cenere
per l’urna.
Forse - con il raggiro
prendere? Da tutti gli orizzonti
uscire? Nel tempo come nell’oceano
insinuarsi - senza allarmare le onde…
14 maggio 1923
(da Dopo la Russia e altri versi, 1928, trad. di Serena Vitale)
3 commenti:
"Forse il rimedio
è la simulazione,
è sbigottire come se
tu fossi,
o Augusto, o Semper..."
Passare senza lasciare traccia.
Che lusso sublime. Quanto siamo immensi nella nostra infinitesima insignificanza, e quanto insignificanti, nella nostra grandezza..
Buonanotte, buon week-end.
Grazie amici....buon sabato maggiolino e di attesa...(ma cosa stiamo aspettando???)
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