Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 17 aprile 2012

Natura di Vincenzo Cardarelli

Charles Courtney Curran
Per te risorgono le viete immagini.
La tua giovane testa ricciuta è come il pomo del tirso -
corpo inastato, festivo, tragico.
Tu non conosci l’ampio arco impetuoso del tuo sorriso:
come sfolgori, come si dilati una tua mossa rapida!
Io sono il tuo martire e il tuo testimone.
Talvolta la tua presenza mi tocca come un’immersione
improvvisa nella primavera.
Tu sei l’incanto delle mattine che non torneranno.
Stupefatte e straordinarie mattine, da non sapere la
nostra irrisorietà come entrarci!
Ritmo, verginità, perfezione.

2 commenti:

Rose ha detto...

Che forza, Cardarelli: chi l'avrebbe detto?
Folgorata da "Talvolta la tua presenza mi tocca come un’immersione
improvvisa nella primavera".

Anche qui altalene di sole e nuvole.
Buon martedì sera.

Francesca Vicedomini ha detto...

..buon mercore già avanzato...