Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 16 marzo 2011

Annunzio di primavera di Rainer Maria Rilke

Mondrian S’è sciolto il gelo.
Un’ansia soccorrevole si stende
sui grigi campi ignudi,
all’improvviso.
I ruscelletti mutano la voce.
Labili tenerezze
trascorron, giù dall’etere, la terra.
Vanno i sentieri, lieti d’apparire:
vanno lontano.
E per l’albero spoglio, ecco,
d’incanto,
tu vedi – espressa – un’anima
salire.

4 commenti:

Rose ha detto...

L'anima della vita, presente in tutti gli esseri viventi e in tutta la Terra.

Un buon 16 marzo, in attesa della Festa dell'Unità d'Italia e della primavera ufficiale.

Gianrico Gualtieri ha detto...

E quando tutto sarà finito? Quando tutto sarà concluso? Io non la vedrò la conclusione, conoscerò l'elisione, il troncamento... "noi non vediamo mai lo spazio puro", dice Rilke parlando degli animali. E per i Greci perfetto era soltanto ciò che era finito, provvisto di limiti, conchiuso - e conchiudibile - entro una forma. La mia forma è un continuo abbozzo un plasmare un fingere un tentare. Un resistere. Solo.
Pardon Francesca, cancella pure se ti e vi annoio. Buona serata.

Francesca Vicedomini ha detto...

Che dici Ardea?
Noioso, anzi tragico, sarebbe un blog vuoto senza i commenti preziosi degli amici!
Continua te ne prego.
Buona giornata de L'Unità d'Italia a te, Rose e tutti i compagni di viaggio.
(Stanotte siamo stati vicini di nuovo all'alluvione, ora sta migliorando)

Rose ha detto...

Siamo finiti e infiniti, perché mutevoli nel tempo e nello spazio, perché aggregati di infinite piccolissime particelle anche loro in continuo mutamento e sottoposte a continue interazioni con il tutto.
Non chiuderei la nostra vita in qualche limite, fosse pure quello della perfezione.