Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 29 maggio 2011

Mattutino e notturno di Giosuè Carducci

Charles Conder/May day/1892 
Al mattin da la pioggia ecco deterso
In purità d’azzurro il ciel risplende,
E dal sole di maggio a l’universo
Il sorriso di Dio benigno scende;
Quando alacre da l’animo sommerso
l’ali innovate il mio pensiero stende,
E al sol de gli occhi tuoi rivola il verso
Come trillo di lodola che ascende.
Ma sento ardermi in cor la luce bruna
De le pupille in cui erra dolente
Il desio d’un ignoto estraneo lito,
Quando ammiro da i poggi ermi la luna
A la città marmorea tacente
Dir le malinconie de l’infinito.
(Rime nuove/Libro II)

2 commenti:

Rose ha detto...

Una bella mattinata, quel miscredente del Giosuè!

Sole, tanto, e vento.

Have a good Sunday.

Francesca Vicedomini ha detto...

e io che scrivo Carduci, son proprio andata, buona notte...