Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 28 maggio 2011

Semper eadem di Charles Baudelaire

Gustav Klimt
"Di dove viene" dicevi "questa strana tristezza che sale come il mare sulla roccia nera e nuda?"
- Quando il nostro cuore ha fatto la sua vendemmia, vivere non è che male.
 È un segreto noto a tutti,
un dolore semplice, senza misteri e, come la tua gioia, a tutti manifesto.
Cessa dunque, bella curiosa, d'indagare. E se pure la tua voce è dolce, taci!
Taci, ignorante, anima perennamente in estasi, bocca dal riso infantile!
Assai più che la Vita ci tiene la Morte con i suoi legami sottili.
Lascia, lascia il mio cuore inebriarsi d'una menzogna, tuffarsi nei tuoi begli occhi come in un sogno e a lungo sonnecchiare all'ombra dei tuoi cigli.
(Spleen e ideale)

4 commenti:

Rita Baccaro ha detto...

C'è tutto Baudelaire in questa poesia, con il suo Romanticismo ... "negativo"!

Rose ha detto...

Baudelaire suona tonalità che non ho mai amato.
Mi ci avvcino solo intellettualmente, ma non mi ha mai toccato l'anima.

Ma va bene così.

Buon sabato, senza uragani, speriamo!

Francesca Vicedomini ha detto...

Vi ringrazio, per le vostre caustiche ed intelligenti osservazioni, cosa farei senza di voi...vi voglio bene. Buona domenica!!!

Rita Baccaro ha detto...

Grazie a te, Francesca, per il tuo lavoro di ricerca e passione. La lettura di versi amari, pessimisti, che mettono in risalto la natura del dolore e del male è giusto che si alterni con quella di opere di poeti più positivi, solari, appassionati della vita e dell'amore. La poesia è espressione della vita e la vita è espressione di tutti i vari sentimenti.