(Franz Xavier Winterhalter/Contessa Alexandra Nikolaevitch Lamsdorff) |
Il suono più triste, il suono più dolce,
Il suono più pazzo che esista, -
Gli uccelli, lo fanno in primavera,
Al delizioso chiudersi della notte,
Sulla linea fra marzo e aprile -
Quella magica frontiera
Al di là della quale l'estate esita,
Quasi troppo celestialmente vicina.
Ci fa pensare a tutti i morti
Che si aggiravano con noi qui,
Dal sortilegio della separazione
Resi crudelmente più cari.
Ci fa pensare a ciò che avevamo,
E a ciò che ora piangiamo.
Quasi vorremmo che quelle gole incantatrici
Se ne andassero e non cantassero più.
Un orecchio può spezzare un cuore umano
Tanto in fretta quanto una lancia.
Vorremmo che l'orecchio non avesse un cuore
Così pericolosamente vicino.
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The saddest noise, the sweetest noise,
The maddest noise that grows, -
The maddest noise that grows, -
The birds, they make it in the spring,
At night's delicious close,
Between the March and April line -
That magical frontier
Beyond which summer hesitates,
Almost too heavenly near.
It makes us think of all the dead
That sauntered with us here,
By separation's sorcery
Made cruelly more dear.
It makes us think of what we had,
And what we now deplore.
We almost wish those siren throats
Would go and sing no more.
An ear can break a human heart
As quickly as a spear.
We wish the ear had not a heart
So dangerously near.