Leon Frederic*The source of life*1890 |
Nella loro rovina vedo i ragazzi dell'estate
Desolare i campi d'oro,
Non dare importanza alla messe, raggelare il suolo;
Laggiù nel loro ardore che l'inverno inonda
Di gelidi amori, le loro ragazze essi prendono,
Nelle proprie maree le mele cariche annegano.
Questi ragazzi di luce nella follia coagulano,
E inacidiscono il miele bollente;
Negli alveari col dito le cotte di gelo essi toccano;
Laggiù nel sole con frigidi fili
Di dubbio e oscurità nutrono i loro nervi;
Nei loro vuoti è nulla il quadrante della luna.
Vedo i fanciulli dell'estate nelle loro madri
Fender le muscolose intemperie del grembo,
Notte e giorno dividere coi pollici fatati;
Laggiù nel fondo con ombre inquartate
Di sole e luna le genitrici dipingono
Come luce di sole dipinge il guscio delle loro teste.
Da questi ragazzi m'accorgo che uomini da nulla
Per movimenti esausti cresceranno,
O azzopperanno l'aria dai suoi calori balzando;
Laggiù nei loro cuori il palpito canicolare
D'amore e luce esplode nelle loro gole.
Oh, vedi il palpito, nel ghiaccio, dell'estate.
Ma le stagioni han da esser vendicate altrimenti vacillano
In un quartiere di suoni
Dove, come la morte puntuali, faremo squillare le stelle;
Laggiù, nella sua notte, le campane dal cupo linguaggio,
L'insonnolito uomo dell'inverno scuote,
Né le respinge la luna-e-mezzanotte quando soffia.
Noi siamo coloro che negano oscuri, lasciateci evocare
La morte da una donna dell'estate,
Da stretti amanti una vita muscolosa,
Dai morti di gentile aspetto che inondano il mare
Il verme dal vivido occhio sulla lampada di Davy,
E dal piantato grembo l'uomo trascurabile.
Noi ragazzi dell'estate in questa rotazione quadriventosa,
Verde del ferro dell'alghe marine,
Il fragoroso mare sosteniamo e facciamo gocciare i suoi uccelli,
Raccogliamo la sfera del mondo di flutto e di schiuma
Per soffocar deserti con le sue maree,
Pettiniamo i giardini delle contee per farne una ghirlanda.
In primavera sulle nostre fronti un agrifoglio in croce disponiamo,
Sia gloria al sangue e alla bacca,
Ed inchiodiamo all'albero gli allegri possidenti;
Qui l'umido muscolo amoroso si dissecca e muore,
In cava nessuna d'amore un bacio noi spezziamo.
Oh, vedi, nei ragazzi, della promessa i pali.
Nella vostra rovina vi vedo, ragazzi dell'estate.
L'uomo è sterile nella sua larva.
E nella sacca i ragazzi son colmi e stranieri.
Io sono l'uomo che fu vostro padre.
Noi siamo i figli della selce e della pece.
Oh, vedi i pali che si baciano incrociandosi.
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I SEE THE BOYS OF SUMMER
I see the boys of summer in their ruin
Lay the gold tithings barren,
Setting no store by harvest, freeze the soils;
There in their heat the winter floods
Of frozen loves they fetch their girls,
And drown the cargoed apples in their tides.
These boys of light are curdlers in their folly,
Sour the boiling honey;
The jacks of frost they finger in the hives;
There in the sun the frigid threads
Of doubt and dark they feed their nerves;
The signal moon is zero in their voids.
I see the summer children in their mothers
Split up the brawned womb's weathers,
Divide the night and day with fairy thumbs;
There in the deep with quartered shades
Of sun and moon they paint their dams
As sunlight paints the shelling of their heads.
I see that from these boys shall men of nothing
Stature by seedy shifting,
Or lame the air with leaping from its heats;
There from their hearts the dogdayed pulse
Of love and light bursts in their throats.
O see the pulse of summer in the ice.
But seasons must be challenged or they totter
Into a chiming quarter
Where, punctual as death, we ring the stars;
There, in his night, the black-tongued bells
The sleepy man of winter pulls,
Nor blows back moon-and-midnight as she blows.
We are the dark deniers, let us summon
Death from a summer woman,
A muscling life from lovers in their cramp,
From the fair dead who flush the sea
The bright-eyed worm on Davy's lamp,
And from the planted womb the man of straw.
We summer boys in this four-winded spinning,
Green of the seaweeds' iron,
Hold up the noisy sea and drop her birds,
Pick the world's ball of wave and froth
To choke the deserts with her tides,
And comb the county gardens for a wreath.
In spring we cross our foreheads with the holly,
Heigh ho the blood and berry,
And nail the merry squires to the trees;
Here love's damp muscle dries and dies,
Here break a kiss in no love's quarry.
O see the poles of promise in the boys.
I see you boys of summer in your ruin.
Man in his maggot's barren.
And boys are full and foreign in the pouch.
I am the man your father was.
We are the sons of flint and pitch.
O see the poles are kissing as they cross.
3 commenti:
Bambini a mollo... Francesca, hai trovato l'idraulico (curioso: oggi sei la seconda persona di cui so che le serve un idraulico)? ;)
Buon Ferragosto, ormai agli sgoccioli.
Ora vado a letto. Domani leggerò con piacere sia questa che la prossima poesia. Buonanotte.
Buon risveglio Rose, sono ancora in attesa, navigo nelle (non fresche e dolci) acque del secchiaio....
Dylan Thomas che amavo al liceo.
La sua consapevolezza della caducità della giovinezza è impressionante; doloroso, ma nello stesso tempo ammaliante, il suo sentire.
Da leggere e rileggere, per scoprire come le parole, come fili di ragno, possano catturarci.
Buon marte feriale! Francesca, spero che a quest'ora l'uomo dei tubi ti abbia salvato dall'inondazione!
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