Uno sciopero di braccia, di gambe, di capelli,
uno sciopero che nasca in ogni corpo.
Voglio uno sciopero
di operai, di colombe
di autisti, di fiori
di tecnici, di bambini
di medici, di donne.
Voglio un grande sciopero,
che arrivi sino all’amore.
Uno sciopero dove si fermi tutto,
l’orologio, le fabbriche
lo stabilimento, le scuole
l’autobus, gli ospedali
la strada, i porti.
Uno sciopero di occhi, di mani, di baci.
Un grande sciopero dove non sia permesso respirare,
uno sciopero dove nasca il silenzio
per ascoltare i passi
del tiranno che si allontana.
3 commenti:
E tutti i gatti gli soffiano addosso per allontanarlo.
Festeggeremo quando se ne sarà andato, quando questi giorni bui saranno spariti.
Adesso tratteniamo il respiro.
Buon sobino anche a Francesca!
Appunto Rose, appunto...
buon w.e. di ferragosto!
esaltante poesia
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