Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 1 agosto 2011

Pioggia di Hermann Hesse

Luigi Nono
Pioggia fiacca, pioggia estiva
dai cespugli rumoreggia, rumoreggia dagli alberi.
Com’è bello e benedetto
sognare ancora a sazietà.
Fuori a lungo me ne stetti nella luce,
desueta mi è quest’onda:
dimorare nel proprio intimo
da nessuna terra estranea essere attratto.
Niente desidero, niente bramo,
accenno lievi canti infantili,
stupito a casa sono approdato
nella vaghezza calda dei sogni.
Cuore, come sei lacerato dalle ferite,
come sprofondi cieco e beato
di non pensare, di non sapere,
solo alitare, solo sentire.
*°*°*°*°
REGEN
Lauer Regen, Sommerregen
Rauscht von Büschen, rauscht von Bäumen,
Oh, wie gut und voller Segen,
Einmal wieder satt zu träumen!
Wa so lang im Hellen draußen,
Ungewohnt ist mir dies Wogen:
In der eignen Seele hausen,
Nirgend fremdwärts hingezogen.
Nichts begehr ich, nichts verlang ich,
Summe leise Kindertöne,
Und verwundert heim gelang ich
In der Träume warme Schöne.
Herz, wie bis du wundgerissen,
Und wie selig, blind zu wühlen,
Nicht zu denken, nicht zu wissen,
Nur zu fühlen, nur zu fühlen!

4 commenti:

Rose ha detto...

Rientriamo in noi stessi accompagnati da Hesse e dal rumore della pioggia. Bella.

Complimenti a Francesca e agli Editori Pelosi!

Luni di nuovo. Viva! :)

Francesca Vicedomini ha detto...

Co xe luni se xcomissia de novo...
ciao Rose. (Ormai non ti serve il traduttore...)

Francesca Vicedomini ha detto...

Sai Veronica si dice che ognuno ha gli editori che si merita!!!
I nostri sono meravigliosi vero?
Bacia Ulisse, è sempre nel mio cuore credimi!

Rose ha detto...

Un abbraccio a Veronica e a Ulisse, che si vogliono bene anche senza andare al mare.