Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 1 settembre 2011

Il canto della tenebra di Dino Campana

Umberto Boccioni*1909
La luce del crepuscolo si attenua:
Inquieti spiriti sia dolce la tenebra
Al cuore che non ama più!
Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,
Sorgenti, sorgenti che sanno
Sorgenti che sanno che spiriti stanno
Che spiriti stanno a ascoltare...
Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
Ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra:
Ascolta: ti ha vinto la Sorte:
Ma per i cuori leggeri un’altra vita è alle porte:
Non c’è di dolcezza che possa uguagliare la Morte
Più Più Più
Intendi chi ancora ti culla:
Intendi la dolce fanciulla
Che dice all’orecchio: Più Più
Ed ecco si leva e scompare
Il vento: ecco torna dal mare
Ed ecco sentiamo ansimare
Il cuore che ci amò di più!
Guardiamo: di già il paesaggio
Degli alberi e l’acque è notturno
Il fiume va via taciturno...
Pùm! mamma quell’omo lassù!
(Canti Orfici*Notturni*1913)

2 commenti:

Rose ha detto...

Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,/Sorgenti, sorgenti che sanno/Sorgenti che sanno che spiriti stanno/Che spiriti stanno a ascoltare....

Mi piacciono questi versi. Suggestiva la poesia, e proprio novecentesca.

E buon giove! Caldo sopportabile.

Francesca Vicedomini ha detto...

Buon week mia cara, chissà se pioverà...