a Venezia i crepuscoli precoci
e di gramaglie vestono le pietre.
Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei mosaici ed accende
fuochi di paglia, effimera bellezza.
E cheta, dietro la Procuratie,
sorge intanto la luna.
Luci festive ed argentate ridono,
van discorrendo trepide e lontane
nell'aria fredda e bruna.
Io le guardo ammaliato.
Forse più tardi mi ricorderò
di queste grandi sere
che son leste a venire,
e più belle, più vive le lor luci,
che ora un pò mi disperano
(sempre da me così fuori e distanti!),
torneranno a brillare
nella mia fantasia.
E sarà vera e calma
felicità la mia.
4 commenti:
Un ricordo luminoso per alleviare la tristezza.
Settembre avanza.
Sempre impeccabile, Francesca, nelle tue foto!
Buon fine settimana.
Ulisse terribile tesoro! Sono non dispiaciuta, di più. Per lui e per te che tanto lo ami. Ti abbraccio Veronica e piango con te. Un bacione a tutti e due.
Grazie Rose, sei sempre gentile!
In questo momento ho il cuore triste per Veronica e il suo Ulisse, ma apprezzo sempre molto quello che scrivi! Un abbraccio!
Veronica, mi dispiace immensamente. Un abbraccio forte a te e a Ulisse.
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