vogliamo sia sbiancata
come una cameretta
e che vi sia un giardino
d'intorno e l'incantata
pace d'una zappetta.
Era un dolce rumore
che tu lasciavi al giorno
quel cernere la ghiaia
azzurra e al suo colore
trovar celeste intorno
la sera. Ora, che appaia
la luna e del suo vento
lasci più solo il mondo,
ci sembrerà d'udire
nell'aria il tuo lamento.
Era un tuo grido a fondo
l'infanzia, un rifiorire...
Inventaci la morte,
o bambino, i tuoi segni
come d'un gioco infranto
rimasero alla sorte
del vento, ai suoi disegni
di nuvole e di pianto.
Ogni giorno che passa
è un ricadere brullo
nell'ombra che c'invita.
Irrompi a testa bassa
nel ridere, fanciullo,
devastaci la vita
e un'altra volta vivi.
3 commenti:
Le poesie sulla morte dei bambini mi commuovono ogni volta.
Buonanotte, buon martedì ancora caldo di settembre.
Il riciccio continua. :)
Quando l'ho letta ho pensato ai genitori che hanno provato questo dolore e a questo poeta che ha trovato semplici e commoventi parole per descrivere la perdita di un figlio.
Buon martedì, e buone montagne Veronica! Fatti sentire...
Buona Val D'Aosta, Veronica. Ulisse sa che puoi farcela e ti è comunque vicino.
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