Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 13 ottobre 2011

Io ardo di Pietro Bembo

Isabella D'Este*Rubens
"Io ardo" dissi, e la risposta invano,
come 'l gioco chiedea, lasso, cercai;
onde tutto quel giorno e l'altro andai
qual uom, ch'è fatto per gran doglia insano.
Poi che s'avide, ch'io potea lontano
esser da quel penser, più pia che mai
ver me volgendo de' begli occhi i rai,
mi porse ignuda la sua bella mano.
Fredda era più che neve; né 'n quel punto
scorsi il mio mal, tal di dolcezza velo
m'avea dinanzi ordito il mio desire.
Or ben mi trovo a duro passo giunto,
ché, s'i' non erro, in quella guisa dire
volle Madonna a me, com'era un gelo

2 commenti:

Rose ha detto...

Il Cardinal Bembo arde in molte Rime, ma qui pare abbia smesso di ardere! ;)

Ossequi a Madame Isabella.

Un sacco di vento, oggi!

Buona serata.

Francesca Vicedomini ha detto...

Ma nonostante il suntuoso vestito e i gioielli, lei e moltissime altre anche se nobili e ricche, non ebbero una vita felice e possibilità di scelta nessuna!
Buon w.e. più rigido!