Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 12 ottobre 2011

Non mi accusate donne di aver amato di Louise Labè

Tiziano
Non mi accusate, donne, d’aver amato,
non condannatemi, donne cortesi
per l’ardore con cui tutta bruciai, anima e corpo,
né per le mille pene ch’ebbi a soffrire
né per aver perduto in lacrime
così gran tempo. Imploro voi
di non rimproverarmi, solo questo chiedo.
Peccai, è vero, ma quale patimento!
Perciò non accrescete il mio tormento,
voi, che confidando nell’Amore sperate
d’amar ed esser riamate
con gran passione
e più protette di me,
di me che vi auguro felicità e consolazione.
*°*°*°*
Ne reprenez, Dames, si j'ay aymé…
Ne reprenez, Dames, si j’ay aymé :
Si j’ay senti mile torches ardentes,
Mile travaus, mile douleurs mordentes :
Si en pleurant, j’ay mon tems consumé,
Las que mon nom n’en soit par vous blamé.
Si j’ay failli, les peines sont presentes,
N’aigrissez point leurs pointes violentes :
Mais estimez qu’Amour, à point nommé,
Sans votre ardeur d’un Vulcan excuser,
Sans la beauté d’Adonis acuser,
Pourra, s’il veut, plus vous rendre amoureuses :
En ayant moins que moy d’ocasion,
Et plus d’estrange et forte passion.
Et gardez vous d’estre plus malheureuses.

2 commenti:

Rose ha detto...

E va bene, non l'accuseremo (ma faremo di tutto per non soffrire quanto ha sofferto lei!). ;)

Buon mercoledì. Anche qui si è riscaldato, ma pare che non duri.

Francesca Vicedomini ha detto...

eh...l'amor non è polenta!
Ultimi caldi sembra, ce li godiamo.