non condannatemi, donne cortesi
per l’ardore con cui tutta bruciai, anima e corpo,
né per le mille pene ch’ebbi a soffrire
né per aver perduto in lacrime
così gran tempo. Imploro voi
di non rimproverarmi, solo questo chiedo.
Peccai, è vero, ma quale patimento!
Perciò non accrescete il mio tormento,
voi, che confidando nell’Amore sperate
d’amar ed esser riamate
con gran passione
e più protette di me,
di me che vi auguro felicità e consolazione.
*°*°*°*
Ne reprenez, Dames, si j'ay aymé…
Ne reprenez, Dames, si j’ay aymé :
Si j’ay senti mile torches ardentes,
Mile travaus, mile douleurs mordentes :
Si en pleurant, j’ay mon tems consumé,
Las que mon nom n’en soit par vous blamé.
Si j’ay failli, les peines sont presentes,
N’aigrissez point leurs pointes violentes :
Mais estimez qu’Amour, à point nommé,
Sans votre ardeur d’un Vulcan excuser,
Sans la beauté d’Adonis acuser,
Pourra, s’il veut, plus vous rendre amoureuses :
En ayant moins que moy d’ocasion,
Et plus d’estrange et forte passion.
Et gardez vous d’estre plus malheureuses.
2 commenti:
E va bene, non l'accuseremo (ma faremo di tutto per non soffrire quanto ha sofferto lei!). ;)
Buon mercoledì. Anche qui si è riscaldato, ma pare che non duri.
eh...l'amor non è polenta!
Ultimi caldi sembra, ce li godiamo.
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