Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 26 ottobre 2011

Le osterie di Alda Merini

Pablo Picasso
A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Alziamo un bicchiere di vino per brindare ad Alda e a Charles, due principi delle osterie.

Un pensiero alle vittime delle alluvioni, perché è chiaro che nessuno farà niente per loro né per evitare che si ripetano disastri come quelli.

Francesca Vicedomini ha detto...

Oh, te lo posso assicurare, io vivo in Veneto dove l'anno scorso ci fu l'alluvione del 1 novembre, non hanno fatto nulla se non qualche riparazione. La Regione dice sempre che non ci sono soldi!