ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga, invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.
2 commenti:
Carezze a chiunque appoggi il capo sulla sua spalla.
Che siano accettate, che consolino, non importa.
Importa il gesto, intimamente umano, gratuito e bellissimo, universale.
Buon lune e buon riciccio. :)
Sempre tenera e fragile Antonia...
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