Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 17 ottobre 2011

Un'altra sosta di Antonia Pozzi

De Laszlo*Marina di Grecia*1934
Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga, invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.

2 commenti:

Rose ha detto...

Carezze a chiunque appoggi il capo sulla sua spalla.
Che siano accettate, che consolino, non importa.
Importa il gesto, intimamente umano, gratuito e bellissimo, universale.

Buon lune e buon riciccio. :)

Francesca Vicedomini ha detto...

Sempre tenera e fragile Antonia...