che mangiano le paste nelle confetterie.
Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
ritornano bambine!
Perché nïun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divorano la preda.
C'è quella che s'informa
pensosa della scelta;
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.
L'una, pur mentre inghiotte,
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.
un'altra - il dolce crebbe -
muove le disperate
bianchissime al giulebbe
dita confetturate!
Un'altra, con bell'arte,
sugge la punta estrema:
invano! ché la crema
esce dall'altra parte!
L'una, senz'abbadare
a giovine che adocchi,
divora in pace. Gli occhi
altra solleva, e pare
sugga, in supremo annunzio,
non crema e cioccolatte,
ma superliquefatte
parole del D'Annunzio.
Fra questi aromi acuti,
strani, commisti troppo
di cedro, di sciroppo,
di creme, di velluti,
di essenze parigine,
di mammole, di chiome:
oh! le signore come
ritornano bambine!
Perché non m'è concesso -
o legge inopportuna! -
il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,
o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di crema e cioccolatte?
Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.
4 commenti:
..e con quattro paste le sistemavi...
Buona estate di San Luca!
Che sorpresa! Il primo e forse unico libro di fiabe da bambino era di Guido Gozzano. Anche un cosa mediocre di Gozzano la leggerei con affetto. Trovo bella questa poesia che leggo per la prima volta ed è come un primo incontro con l'Autore fra adulti. Ci sono le belle donne e cete atmosfere della mia bella città. Ciao Francesca. Gianfranco.
Vai a vedere le altre di Guido allora, ce ne sono parecchie! Poi dimmi che ne pensi. Ciao Gianfranco e grazie!
Semplicemente deliziosa, almeno quanto una di quelle paste! Fa venire voglia di sedersi in una pasticceria con quelle golose e di slurpare qualche dolcezza.
Guido e Francesca, che tentatori, chi in un modo, chi nell'altro... ;)
Buona serata!
Posta un commento