Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 27 maggio 2012

Altri papaveri di Andrea Zanzotto

Julius Rolshoven*Field of poppies
Fieri di una fierezza e foia barbara
sovrabbondanti con ogni petalo
rosso + rosso + rosso + rosso
        coup de dés maledetto
        sanguinose potenze dilaganti,
        quasi ognuno di voi a coprire un prato intero -
da che
da che mondi stragiferi
stragiferi papaveri
        qui vi accampaste avvampando,
        sfacciato forno del rosso
        che in misteriche chiazze
        non cessa di accedere sgorgar su
        straventando i soliti maggi grigioblù?

Come i calabroni si fanno sempre più enormi
        CRABRO CRABRO
e quasi difformi da ogni destino
e le limacce budella a stravento su verzure:
via! via! è tempo di toglier via questa primavera
di pozze di sangue da tiri di cecchino
Correre correre
coprendosi in affanno teste e braccia e corpi orbi
correre correre per chi
corre e corre sotto calabroni e cecchini
e in orridi papaveri finì

(1993-95)
"Ed è con una messe di papaveri che desidero festeggiare con Voi il post n. 2000"

3 commenti:

Rose ha detto...

Evviva il bimillenario!
Sì, ci stanno proprio bene "mille papaveri rossi"...

Grazie per la costante presenza e per le tue scelte sempre così pregevoli, Francesca.
È sempre un piacere e un bel momento del giorno entrare qui.

Buonanotte, buona settimana.

Nidia ha detto...

E' un regalo questa poesia di Zanzotto di straordinaria potenza e coloritura!

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie, siete Voi che fate vivere questo blog!