Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 10 maggio 2012

I gattici d'argento di Federico Garcia Lorca

Moore*Venus
I gattici d'argento
si piegano sull'acqua:
essi sanno tutto, ma non parleranno.
Il giglio della fonte
non grida la sua tristezza.
Tutto è piú degno dell'Umanità!
La scienza del silenzio di fronte al cielo stellato
solo il fiore e l'insetto la posseggono,
la scienza del canto per il canto la posseggono
i rumorosi boschi
e le acque del mare.
Il silenzio profondo della vita in terra,
ce lo insegna la rosa
aperta nel rosaio.
Bisogna spargere il profumo
che le nostre anime racchiudono!
Bisogna essere tutti canto,
luce e bontà.
Bisogna aprirsi interamente
di fronte alla notte nera,
per riempirci di rugiada immortale!
Bisogna distendere il corpo
dentro l'anima inquieta!
Bisogna accecare gli occhi di luce più alta.
Dobbiamo affacciarci
all'ombra del petto,
e strappare le stelle che ci pose Satana.
Bisogna essere come l'albero
che è sempre in preghiera,
come l'acqua del canale
fissa nell'eternità!
Bisogna straziarsi l'anima con artigli di tristezza
perché entrino i fuochi
dell'orizzonte astrale!
Sgorgherebbe all'ombra del consunto amore
una fonte d'aurora
tranquilla e materna.
Scomparirebbero città nel vento.
Vedremmo passare
in una nube Dio.
Maggio 1919
××××××
LOS ALAMOS DE PLATA
Los álamos de plata
se inclinan sobre el agua:
ellos todo lo saben, pero nunca hablarán.
El lirio de la fuente
no grita su tristeza.
¡Todo es más digno que la Humanidad!
La ciencia del silencio frente al cielo estrellado,
la posee la flor y el insecto no más.
La ciencia de los cantos por los cantos la tienen
los bosques rumorosos
y las aguas del mar.
El silencio profundo de la vida en la tierra,
nos lo enseña la rosa
abierta en el rosal.
¡Hay que dar el perfume
que encierran nuestras almas!
Hay que ser todo cantos,
todo luz y bondad.
¡Hay que abrirse del todo
frente a la noche negra,
para que nos llenemos de rocío inmortal!
¡Hay que acostar al cuerpo
dentro del alma inquieta!
Hay que cegar los ojos con luz de más allá,
Tenemos que asomarnos
a la sombra del pecho,
y arrancar las estrellas que nos puso Satán.
¡Hay que ser como el árbol
que siempre está rezando, como el agua del cauce
fija en la eternidad!
¡Hay que arañarse el alma con garras de tristeza
para que entren las llamas
del horizonte astral!
Brotaría en la sombra del amor carcomido
una fuente de aurora
tranquila y maternal.
Desaparecerían ciudades en el viento.
Y a Dios en una nube
veríamos pasar.
Mayo de 1919

3 commenti:

Rose ha detto...

Da regalare alla nostra anima, perché conosca l'anima grande di Federico.

Buona serata e buona notte a tutti.

Francesca Vicedomini ha detto...

Pobre Federico!
Buone ultime ore di caldo!

Rose ha detto...

Da domani -20°C e tutti col cappotto, allora! ;)