Julien Bastien LePage*1877 |
A bel vedere sull’aia
Tante notti abbiamo dormito,
Le mani affondate nel grano,
Il sonno guardato dai cani.
Più mansueti erano i tuoi piedi
Dei colombi fatti per burla
Col panno bianco dei fazzoletti.
Avevi fili di paglia nei capelli:
Alle spalle muovevi il prato
A una trepida suoneria.
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Eri dritta e felice
Sulla porta che il vento
Apriva alla campagna.
Intrisa di luce
Stavi ferma nel giorno,
Al tempo delle vespe d'oro
Quando al sambuco
Si fanno dolci le midolla.
Allora s'andava scalzi
Per i fossi, si misurava l'ardore
Del sole dalle impronte
Lasciate sui sassi.
2 commenti:
Due quadretti, due ricordi.
Purtroppo alla fine del primo mi è balzata in mente una di quelle orribili suonerie per cellulari, e la poesia è finita.
Qui da due giorni più fresco. Nessun temporale, per quanto annunciato.
Un saluto giovedino a tutti!
Rose, buon week-end senza trilli di cellulari!
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