Tu mi portasti un pò d’alga marina
Nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
Che è corso di lontano e giunge grave
Nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
Che è corso di lontano e giunge grave
D’ardore, era nel tuo corpo bronzino:
- Oh la divina
Semplicità delle tue forme snelle -
Non amore non spasimo, un fantasma,
Un’ombra della necessità che vaga
Serena e ineluttabile per l’anima
E la discioglie in gioia, in incanto serena
Perché per l’infinito lo scirocco
Se la possa portare.
Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!
(Inediti)
1 commento:
Sa di mare. E mi ricorda un po' "Suzanne" di Cohen/De Andrè (genovese anche lui).
Ringrazio per la lezione di veneto. Per il centesimo, invierò tramite PayPal!
Buon venere! ;)
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