Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 23 luglio 2011

Pioggia di Giovanni Pascoli

Guglielmo Ciardi*Campagna trevigiana
Cantava al buio d'aia in aia il gallo.
E gracidò nel bosco la cornacchia:
il sole si mostrava a finestrelle.
Il sol dorò la nebbia della macchia,
poi si nascose; e piovve a catinelle.
Poi tra il cantare delle raganelle
guizzò sui campi un raggio lungo e giallo.
Stupìano i rondinotti dell'estate
di quel sottile scendere di spille:
era un brusìo con languide sorsate
e chiazze larghe e picchi a mille a mille;
poi singhiozzi, e gocciar rado di stille:
di stille d'oro in coppe di cristallo.
In campagna (Myricae)

5 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

...e a proposito di pioggia, siamo stati ostaggio tutta la mattina di un temporale non violento ma particolarmente tenace. Ora c'è il sole.
Buon sole a tutti!

Rose ha detto...

È piovuto anche qui.
Purtroppo non so cantare la pioggia come Giovanni, ma posso augurare una buona fine di settimana.

Un pensiero per i norvegesi.

Francesca Vicedomini ha detto...

Un pensiero, davvero! Triste.

Silenzi d'Alpe ha detto...

Anche noi al'Alpe siamo fermi al quinto verso: piove a catinelle !

ciao e a presto sui ns Blog

Francesca Vicedomini ha detto...

Ciao Silenzi, ma la montagna è sempre bella, stamattina dalla mia finestra il Grappa era invisibile in mezzo alle nubi! E mercoledì ci sono salita in una giornata limpidissima!!!
Ci si vede sui blog...