Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 21 agosto 2011

A di Edgar Allan Poe

Albert Moore*Midsummer
Dormi, oh dormi per un poco ancora!
Perche' cessare un cosi' placido sonno?
Per ridestarti al sole e al piovasco,
al sorriso e al pianto? 
Dormi, dormi, come scolpita immagine,
cosi' colma di belta', di maesta';
i serafini con l' ali ti fan vento,
fan vento alla tua fronte.
Non vorremmo pensarti creatura terrestre,
perche' angelica, oh angelica la tua forma! -
ma che in cielo, piuttosto, avesti origine,
dove mai tempesta
s' abbatte' sul bel fiore perfetto,
ma tutto e' calma e belta' -
e sabbie dorate proclamano ore
che mai non recano alcun male.
Dormi, dormi, forse un sogno fatato passa
sul tuo sonno e con esso s' intreccia.
Ma, oh, il tuo chiaro, sereno spirito
pur dovra' svegliarti al pianto.
*°*°*°*
TO-
Sleep on, sleep on, another hour —
I would not break so calm a sleep,
To wake to sunshine and to show’r,
To smile and weep.
Sleep on, sleep on, like sculptured thing,
Majestic, beautiful art thou;
Sure seraph shields thee with his wing
And fans thy brow —
We would not deem thee child of earth,
For, O, angelic, is thy form!
But, that in heav’n thou had’st thy birth,
Where comes no storm
To mar the bright, the perfect flow’r,
But all is beautiful and still —
And golden sands proclaim the hour
Which brings no ill.
Sleep on, sleep on, some fairy dream
Perchance is woven in thy sleep —
But, O, thy spirit, calm, serene,
Must wake to weep.

4 commenti:

Rose ha detto...

Come al solito, Francesca ha indovinato perfettamente l'abbinamento tra dipinto e testo.
La ragazza che dorme, l'arancione dell'estate... che favola.

Bacioni grandi.

Gianrico Gualtieri ha detto...

Ancora una volta solo il vuoto rimane, è sedia, è muro verde, è il fruscìo della tenda smossa da un filo d'aria. Sono i quadri che ho dipinto, ognuno con la sua cornice. Il vuoto è l'insignificanza e l'essere ignorati da chi, di conseguenza, è ignorante.
È ignoranza credere che la vita, il suo senso e il suo valore in fondo si possano ridurre alle sue condizioni e ad una quotidianità fatta di routine. È ignoranza non conoscere l'entusiasmo se non quando il vento è favorevole, non meravigliarsi più di nulla, calcolare e soppesare tutto.
Resti vuoto chi è vuoto di questo vuoto che non sa accogliere nulla, resti vuoto chi

non sa essere felice che per pochi istanti, fingendo che sia per sempre. Chi non sa vivere che di menzogne dette a se stesso e agli altri.
La mia carne e il mio spirito sono umiliati ma non vinti, io resterò me stesso credendo in ciò che è altro da me e che è oltre me.

Francesca Vicedomini ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie amici. Non aggiungo altro a tutte queste belle parole che dedicate a questo nostro blog!