Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 5 agosto 2011

In dormiveglia di Giuseppe Ungaretti

C.Clyde Squires*1915
Assisto la notte violentata
L’aria è crivellata
come una trina
dalle schioppettate
degli uomini
ritratti
nelle trincee
come le lumache nel loro guscio
Mi pare
che un affannato
nugolo di scalpellini
batta il lastricato
di pietra di lava
delle mie strade
ed io l’ascolti
non vedendo
in dormiveglia
(Valloncello di Cima Quattro il 6 agosto 1916)

2 commenti:

Rose ha detto...

L'Ungaretti delle trincee che riesce a scrivere poesie anche tra gli spari.

È vero che non è eccessivamente caldo. Qui cielo qua e là velato.

Buon Venerone!

Francesca Vicedomini ha detto...

...e buon sabato (qui piove).