Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 26 gennaio 2011

Auschwitz di Francesco Guccini

Mann
 Son morto ch´ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento
Ad Auschwitz c´era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento
Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone
ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà
che un uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà.

3 commenti:

Luigi ha detto...

il dipinto è di una tenerezza infinita...

Rose ha detto...

Guccini. Quanto ha dato e quanto riesce ancora a dare.

Un saluto invernale.

Francesca Vicedomini ha detto...

Ed è ingiusto ricordare solo un giorno all'anno...Buon giorno della Memoria.