Felix Henri Giacomotti/La patineuse/1888 |
la valle che s'imbianca
spicca sul cielo bruno.
Il Santuario tace
nella gran pace bianca
dove non c'è nessuno.
Nessuno per guarire
del male che lo strazia
più giunge di lontano...
Sol io potrei salire,
salire per la grazia:
mi rifarebbe sano...
Ma non vedrò la faccia
nera e la mitra aguzza...
Troppo ai bei dì sereni,
avvinto a quelle braccia
baciai la medagliuzza
tepente tra i due seni...
3 commenti:
Le rime di Gozzano hanno un carattere tutto loro. Sono orecchiabilissime e la loro lettura è un vero piacere.
P.S. Le è mai capitato di pubblicare una qualche lirica accompagnata da una tela di Bouguereau? E' il mio pittore preferito!
Mi chiedo a quale santuario si riferisca Gozzano, dove si trovi (Piemonte?) e chi sia il santo con la faccia nera. Un vescovo o un papa, a quanto pare, (e neanche troppo misericordioso, si direbbe, data la titubanza del poeta!).
Sornione quanto basta la conclusione, senza perdere un atomo della sua finezza. ;)
Giorni freddi. Ma speriamo sempre in meglio.
Un abbraccio!
Grazie del commento Aniello, e Le rispondo che sì, ho usato più di una volta le tele di Bouguereau che piace molto anche a me.
Rose, credo si tratti, se ricordo bene, del santuario di Oropa, dove si dovrebbe trovare una Madonna nera...
Riguardo al bollettino meteo, qui stasera c'è freddissimo, la gatta Giulietta vuole che le apra la porta, ma appena mette il musino fuori rientra velocemente..a domani.
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