Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 9 gennaio 2011

Nellie Clark di Edgar Lee Masters

John Faed Avevo soltanto otto anni;
e prima di crescere e capirne il significato
non ebbi parole per questo, tranne
che ero spaventata e lo dissi alla mamma;
e mio padre prese una pistola
e avrebbe voluto uccidere Charlie, che era un ragazzone,
di quindici anni, se non fosse stato per sua madre.
Nondimeno la storia mi rimase attaccata.
Ma l'uomo che mi sposò, un vedovo trentacinquenne,
era un nuovo venuto e non lo seppe mai
fino a due anni dopo il matrimonio.
Allora si considerò truffato,
e il villaggio convenne che in realtà non ero vergine.
E allora lui mi abbandonò, e io morii
nell'inverno seguente.
(Trad. di Fernanda Pivano)

4 commenti:

Gianrico Gualtieri ha detto...

"Ovunque scorra il mio fragile gioco / lo sostiene / un mistero violento / coscienza nascosta di passione."

Buona domenica...

Rose ha detto...

Una vita completa in diciassette righe.
La crudeltà degli uomini talvolta è accecante.

Rose ha detto...

P.S. Perseverano i soli velati e l'aria intiepidita.

Un abbraccio grande.

Francesca Vicedomini ha detto...

Povere donne...come sempre.
Versi molto seducenti Ardea..grazie!
Un buon lunedì a tutti.